Ciao a tutti, vi presento il Jebel El Otfal che da ora in poi chiamerò “Jebel”. L’ho conosciuto il 5 Aprile del 2010 – 2° Tappa della Marathon des Sables – km 29° di 35 da fare quel giorno. Ve lo descrivo : ci si approccia sul lato destro a margine della roccia e duna, sono circa 300D+ (dislivello positivo) in 2km circa. Si svalica in un unico punto che si supera con tutto ciò che si ha di funzionante per avanzare.
Ve ne parlo perché è il mio punto di riferimento quando è dura, veramente dura ed allora occorre agganciarsi al nostro “Jebel” che abbiamo superato.
Quando ce la facciamo non aspettiamoci dei grazie o riconoscimenti particolari, anzi saremo dimenticati molto più velocemente di quanto immaginiamo, ma quello che è importante è che quando abbiamo deciso in quel momento di andare avanti per noi o per qualcun altro siamo usciti dal nostro “io sono fatto così”. Ci siamo riusciti , siamo migliorati, siamo cresciuti , ci siamo messi alla prova ed è questa l’unica cosa che conta. Come ci sentiamo dall’altra parte è qualcosa di indescrivibilmente bello che va oltre ai grazie. Poi se arrivano anche quelli allora siamo molto fortunati. Ad allora affrontiamo questo caxxo di “Jebel”. Buona serata.
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