Perchè - TOTAL TRAINING
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Agosto 5, 2011
New York City Marathon
Novembre 2, 2011
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Perchè

Filippo è da tanto tempo che mi cerca e mi chiede di vedermi per poter fare una sgambatina, come dice lui, e parlare un po’. Da quando ha saputo che ho  fatto la Marathon des Sables per lui è prioritario capire come ho fatto , lui ha un sacco di impegni ed è curioso come sia una priorità molto alta parlarmi, ma sopratutto ascoltarmi. Dopo ben 1 anno e mezzo ci siamo riusciti !!
Sabato alle 7.30 si sono incrociate un sacco di coincidenze che mi hanno incuriosito, stimolato e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di scriverlo e condividerlo.

Stasera la scrittura del mio libro può aspettare perchè Sabato nel momento in cui correvo con Filippo, io mi stavo emozionando, stavo ricordando in modo approfondito i tanti sacrifici, i tanti lavori, le decisioni dure che ho preso e gli sbagli che ho dovuto accettare; dopo tanto tempo il film, le emozioni del deserto, della montagna, delle gare sono state rivissute, ma allo stesso tempo mentre parlavamo del passato stavamo decidendo il nostro futuro.

Come dicevo tante coincidenze ed il momento giusto, eh si perchè stavo iniziando ad avere qualche dubbio su alcune decisioni che voglio prendere per il futuro, ma non c’è niente da fare, quando ti senti di dover fare una cosa non puoi non ascoltare il tuo “sesto senso” non so cosa sia amici miei ma ecco che cosa ha combinato questo destino.

Sono 5 mesi che combatto con una forte infiammazione al tendine di Achille, chi mi ha seguito questi mesi sa che ho concluso diverse avventure con una caviglia molto malandata, non ne ho mai parlato direttamente, se non con chi mi ha visto e mi ha accompagnato, ma percorrere fino a 90km di seguito con fitte continue non è male…è pazienza per chi mi è stato vicino !!

Mi sono dedicato nel mese di Luglio ed Agosto a limitare al massimo la corsa per poter curare e prevenire ricadute gravi, le scorse settimane settimane ho provato dei percorsi più impegnativi, la riviera del Conero permette ottime e diverse soluzioni, ma il tendine non rispondeva per niente bene. Ero molto preoccupato ma per condire il tutto la mia incoscienza pura , e soprattutto la voglia di divertirmi un po’ ha fatto si che mi procurassi Lunedì scorso una grossa contrattura se non qualcosa di più nella zona pubica della gamba opposta alla caviglia malandata. Conclusione, Martedì facevo fatica ad infilarmi i pantaloni con una gamba e con la caviglia opposta come appoggiavo il piede il dolore al tendine rispondeva forte e chiaro, e Filippo mi aspettava 4 giorni dopo per correre
ah ah…che cosa faccio ? Dico a Filippo rimandiamo ? o vado e rischio di fare con un colpo solo due danni che mi potrebbero bloccare per molto tempo?

…scrivo a Filippo CI SONO ma devo riscaldarmi bene quindi partiamo piano (tra me e me pensavo, se riesco a stare con lui per 5 minuti al suo ritmo lento sono già molto fortunato).

Non voglio annoiarvi ma vi scrivo solo che siamo partiti alle 7.40 circa , ho guardato l’orologio la volta successiva che erano le 8.22 e poi prima di salutarlo alle 10.15, che cosa abbiamo fatto tutto questo tempo ? Abbiamo corso, ci siamo raccontati quello che abbiamo provato a fare ciò che un buon 90% delle persone che conosciamo definiscono mattate, ci siamo ascoltati e ci siamo fatti un sacco di domande e dato risposte forse neanche alla metà….ma soprattutto abbiamo usato un sacco di volte il futuro eh si un sacco di volte perchè noi faremo , ce la faremo e ci divertiremo. Il tutto  contemporaneamente…al mare, al sole ed alla mia gamba e caviglia che avevano deciso di ascoltarmi e non parlare.

Poche ore di rivoluzioni neurali che hanno portato a frasi per me toste ma interessanti, tipo: il dolore è un’informazione e decidi tu se prenderla in considerazione o no, ogni cosa si modifica con l’uso, non farti troppo domande altrimenti non riesci a dare tutte le risposte, non dar da mangiare le noccioline altrimenti avrai a che fare con delle scimmie, quando investi sulla persona tieni conto che c’è la natura che non puoi controllare e che incide sempre in maniera spesso definitiva meglio vivere ed adattarsi alla natura delle cose che combatterle.

Ma seduti lì sul bagno asciuga in spiaggia per rinfrescare le gambe dopo 2 ore di corsetta, Filippo mi chiede: ma perchè lo fai ? ma lo sai che ci sono persone con la nostra età che sono sposate, hanno figli, una famiglia e non fanno tutte queste mattate che ci massacrano il corpo e ci occupano la  mente ?…cavoli me l’ha fatta, lo sapevo, mi sono chiesto e che gli dico…

Ecco cosa rispondo, e più ci penso e più quelle parole e concetti mi piacciono: “Sai Filippo io credo di essere un drogato di emozioni; il fatto è che quando mi trovo in mezzo alla natura in condizioni dove occorre soffrire per un obiettivo, dove il dolore e la pazienza ti portano su un carro che ti da la vista dall’alto di tutto, limpidamente con una luce bellissima mai vista; non riesco a fermarmi sono curioso di scoprire e di andare avanti. Voglio sentire il battito del mio cuore dipingere il ritratto di quello che provo sui miei occhi chiusi per ricordarmi che sono vivo”

In quel momento lassù, sul Monte Bianco, credo che molti altri avrebbero detto la stessa cosa. Come avrete notato non ci sono foto in questo post, non l’ho ritenuto opportuno per non distogliere l’attenzione a questo video. Fatemi il favore prima di guardarlo, cercate di mettere in off ogni rumore della vostra mente e che c’e intorno a voi, abbassate la luce , iniziate a respirare , cliccate schermo interno, attivate il volume e play. Sono sicuro che in questi 7′ e 30″ vi emozionerete come l’ho fatto io  e ne varrà la pena.

Grazie. Buonanotte. Riccardo

 

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