“Ciao, vi racconto una storia. Nel deserto all’inizio della 4° tappa di 82km ci sono stati pensieri e situazioni che sto rivivendo in questo periodo. Emozioni, scelte, sentimenti, consapevolezze difficili da affrontare ed accettare, dove tutto si rimette in gioco. Nel deserto prima di quella mattina mi sentivo forte, invincibile; avevo superato il Jebel El Otfal dove il calore del sole ti scorre nelle vene. Avevo superato la sete della 3° tappa dove l’acqua era finita lontano. Credevo di aver imparato tutto, credevo di poter superare di tutto, credevo di potercela fare sempre, ma poi arriva la mattina e ti giri intorno e ti chiedi…ed ora come faccio? Ho preso lo zaino, la mia unica sicurezza, dove dentro c’era ciò che mi avrebbe permesso di andare avanti…la vita di altre tre tappe e 145km. Ho iniziato a buttare via cose, volevo buttare via tutto, anche lo zaino…era peso; tanto peso; mamma mia quanto pesava, una scelta e via, questo non mi serve più…via; questo è troppo pesante…via; questo cosa è? … via. Questa foto ora rappresenta il mio zaino di allora, all’interno ci sono sogni di persone, bellissime emozioni e sentimenti, enormi sacrifici, ci sono valori preziosi, ci sono energie e destini, ci sono ricordi…c’è ciò che ho imparato fino ad ora…mamma mia quanto pesa. Quella domanda però non aveva ancora ricevuto risposta…ed ora come faccio? Dove si trova la risposta? … e l’ora della partenza si stava avvicinando, il tempo scorreva insieme ad ogni singolo battito. Continuavo a girarmi intorno…solo…ed ora come faccio? C’era li a fianco a me quella persona sola e mi ha detto: “Alzati, prendi lo zaino, lascia tutto il resto ed andiamo, oggi resta vicino a me, camminiamo ed arriveremo”. Non avevo capito nulla, ho visto una mano allungarsi, l’ho presa e mi sono fidato. Buonanotte”
Riccardo
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